15 novembre 2012

Ricordi... vicini

Chi ricorda Enrico Cirio lo descrive come una persona dalle mille contraddizioni...

Chi ricorda Enrico Cirio lo descrive come una persona dalle mille contraddizioni: gentile, disponibile, sensibile, semplice, ma anche imprevedibile, esigente (giustamente), qualche volta incontrollabilmente irascibile e privo di filtri nell'esprimere opinioni. Era 'lui'. Sempre.

Di spirito determinato, già nel dopo guerra aveva deciso di dover arrivare lì, sul grattacielo di piazza Solferino: e così fu, poichè nel 1960 quello divenne il suo quartier generale, il punto da cui partire per andare alla scoperta del mondo. Ma da instancabile cosmopolita quale era, restò sempre fortemente legato alle sue terre (lo dimostra la 'Madonna di Oropa' appoggiata sulla dinamite... giusto in caso di necessità).

Enrico Cirio amava il dialogo, seppur avesse pochi amici, veri; era un grande comunicatore, sebbene si presentasse ermetico e riservato. Il che lo portò a restare dietro i riflettori: i protagonisti dovevano essere i gioielli. D'altronde non avrebbe potuto essere altrimenti, viste le sue origini biellesi; e i Biellesi sono noti per la natura introversa.

Chi ricorda Enrico Cirio lo descrive come geniale, unico, estroso. Un maestro da cui continuare ad imparare, senza stancarsi mai.

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