15 novembre 2012

La mente che vaga

Un atollo maldiviano? Un bracciale. Un quadro di Monet? Nuovamente un bracciale. Un pezzo di rotaia? Sempre un bracciale.

Un granello di sabbia, invece, diventa spilla, rotondeggiante come quella nata da un'agata dalla forma simile all'impronta di uccello; una passerella tibetana si mostra nelle vesti di anello inconsueto, allo stesso modo della scheggia di un cannone o di elementi impalpabili come il ricordo di un catamarano o la sensazione di vuoto. Questa era l'arte di Enrico Cirio: la trasformazione di qualsivoglia esperienza visiva, materiale o emotiva che fosse, in un prezioso gioiello da collezione. Una linea, un volume, un'immagine erano la base di un sogno che, pochi minuti dopo, era già diventato realtà grazie alla sua fantasia e alla sua indiscutibile maestria. Ma nulla era fatto per restare uguale a se stesso: tutto era in divenire, per essere sempre più forma d'arte. Si disegnava, si cominciava, si smontava, si ricominciava da capo.

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OPERE

Salita sulle nuvole

Quasi ad anticipare il suo futuro...

Salita sulle nuvole

Salita sulle nuvole

Un pezzo di altissimo design e di grande contenuto emotivo. Una scala che porta fino alle nuvole.

Libellula

Grazia ed elegante agilità dei movimenti

Il nome Libellula deriva dal latino "libra", bilancia, così detta perchè in volo tiene le ali orizzontali. Ecco rappresentato un simbolo di equilibrio..   [Continua]

Nodo perline

Una delle primissime creazioni

Nodo perline

Nodo perline

Una delle prime opere d'arte nate dai disegni di Enrico Cirio. Probabilmente la madre la fonte di ispirazione.